Isola Maggiore e Gli Ebrei 1944
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PROLOGO

UNA TARGA AL PARTIGIANO SINDACO

Comuninforma: Le notizie per i cittadini di Castiglione del Lago Agosto 2004

Sessant’anni dalla Liberazione degli ebrei detenuti alla Maggiore

1944-2004 Le barche della libertà 

Per ricordare il coraggioso colpo di mano e il valore di un gesto così nobile, il mese scorso, al termine della prima seduta del nuovo Consiglio comunale, l’Amministrazione ha donato una targa ad uno di quei partigiani, l’indimenticabile sindaco Bruno Meoni. ‘Bisogna raccontare ai giovani le verità vere della storia che li ha preceduti, dalle testimonianze vive e dirette di chi quella storia ha vissuto e ha contribuito a farla,’ scrive il partigiano Bruno

Marco Rosadi su Comuninforma N. 3/2004

(Gli ebrei sarebbero stati portati in salvo da un gruppo di partigiani)


Se qualcuno oggi mi domanda se sono revisionista rispondo: sì, lo sono, e vorrei diventarlo sempre di più

Giampaolo Pansa ‘Il Revisionista’ 2009 


Dietro certe iniziative storiografiche si nascondono volontà che puntano a un sovvertimento dei valori che giudichiamo inaccettabile 

La Famiglia Meoni ‘Prima Pagina’ Chiusi 25 marzo 2006
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ISOLA MAGGIORE (1)

L’Isola Maggiore, una delle tre isole naturali del Lago Trasimeno in Umbria, ha una superficie di ventiquattro ettari racchiusa in un perimetro di due chilometri. La costa dell’isola si trova a duecentocinquanta metri sopra il livello del mare mentre la sommità raggiunge il livello di trecentonove metri. Una fitta rete di sentieri copre l’isola intera, dipanandosi attraverso una macchia di ulivo, leccio, pino, cipresso. pioppo ed altre varietà mediterranee, dai quali si apre un incantevole panorama a perdita d’occhio su tutto il perimetro del lago, con la cintura dei paesi rivieraschi e delle colline che lo circondano. Di grande fascino è il piccolo borgo (2) situato sulla costa occidentale dell’isola, oggi distribuito solo lungo via Guglielmi, ancora costellata di monumenti sia medievali che cinque e seicenteschi.

Le prime notizie che riguardano l’isola risalgono all’anno 817, quando Ludovico il Pio concede al papa Pasquale I la città di Perugia ed il Lago Trasimeno con le tre isole (Maggiore, Minore, e Polvese) e nel 1117 i suoi abitanti si mettono sotto la protezione diretta di Perugia. Nel 1211 al ritorno da Cortona, San Francesco si reca in solitudine per la quaresima sull’isola: a ricordo di quest’evento, e poco più di un secolo dopo, nel 1328 furono nel furono costruiti una chiesa ed un convento per i francescani. Nel 1411 l’isola viene occupata da Braccio di Montone, che vieta un particolare metodo di pesca, detto tòfo. (3) La popolazione raggiunge il numero di 600 abitanti nel cinquecento, il picco storico massimo.

Nel 1803 l’isola passa sotto la giurisdizione di Castiglione del Lago, probabilmente ad opera d Pio VII, però nel 1875, per volere degli isolani (allora circa 200), il territorio passò al comune di Tuoro sul Trasimeno dove è rimasto finora, e nel 1883 il Consiglio Comunale di Tuoro deliberò, autorizzato dal Consiglio di Stato, la vendita dell’ex-convento francescano e dell’annessa chiesa. Il complesso fu acquistato da un ricco marchese di Civitavecchia, Giacinto Guglielmi, in due momenti: nel 1887 si assicurò il convento per la cifra di 2.200 lire, quattro anni dopo acquistò la chiesa per 1.000 lire. Gli interventi sulle strutture furono di notevole impatto ed il convento fu trasformato in vero e proprio castello a pianta quadrata con bastioni in merlatura il tutto in stile neo-gotico al quale fu dato il nome di Villa Isabella, moglie del marchese. All’interno fu dotato di spaziosi e lussuosi saloni un ambiente da destinare a teatro un’ampia sala da pranzo una galleria che ospitava una vastissima gamma di dipinti e oggetti in madre perla. Le scale, insieme alle gallerie, erano addobbate da ogni sorta di armi ed armature; nella sala antistante il teatro le pareti erano affrescate.

La grande mole della villa si erge sull’estremità meridionale dell’isola circondata dalla folta vegetazione del proprio parco. L’acclività del terreno su cui è posizionata ha determinato la realizzazione di grandi opere di terrazzamento, sopra le quali sono stati creati i giardini formali all’italiana attualmente ancora riconoscibili. L’ingresso avviene tramite un cancello tra torrini di guardia ed il viale di cipressi che conduce al piazzale principale. Originariamente, le sistemazioni esterne erano particolarmente accurate, con i lunghi viali che interessavano quasi completamente l’isola, e con il grande giardino dalle complicate forme di arte topiaria.

Per favorire l’arrivo degli ospiti, nel 1890 il marchese fece anche costruire un porticciolo sulla riva di Tuoro ed acquistò un piroscafo con ruote laterali che collegasse l’isola con la terra ferma. Il castello fu inaugurato con una grande festa nel 1891 e divenne luogo di incontri mondani tra famiglie della nobiltà romana e fiorentina. Nel 1903 il Guglielmi crea una piccola flotta per i collegamenti con la terraferma e la comunità dell’Isola torna a prosperare. Il lavoro alla villa non manca, sia per gli uomini che per le donne. Le più giovani, per volontà della figlia del marchese, Elena, apprendono l’arte del ricamo in modo superlativo. Il reddito delle famiglie cresce e il numero degli abitanti si stabilizza intorno alle 200 unità. (4) Nel periodo in cui i marchesi Guglielmi, proprietari del castello, soggiornavano sull’isola, la metà dei paesani era impiegata presso di loro come camerieri, muratori o falegnami.(5)

Questo benessere relativo non dura a lungo. Il lago, dopo la piena del 1941, inizia a calare drammaticamente di livello fino a raggiungere nel decennio successivo lo stadio di palude. Anche Villa Guglielmi non poté più svolgere quel ruolo che gli fu proprio nei decenni precedenti. (6)  Già nel 1944, quando su richiesta del Prefetto di Perugia Armando Rocchi divenne campo di concentramento per un gruppo di ebrei e prigionieri politici, pare che fosse già in disuso. Il castello rimase di proprietà della famiglia Guglielmi fino al 1975 ma da qualche decennio risultava abbandonato e in forte degrado. Recentemente ne era stato predisposto il progetto di restauro per destinarlo ad attività ricettiva ma in questo momento tutto è fermo.

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1 
L’informazione in questo capitolo viene da tre siti internet: wwwpaesaggiregioneumbria.eu wwwwikipedia.com wwwtuorosultrasimenopg.it
2 Nel 2001 l’isola contava 35 abitanti (ISTAT) 
3 Una grande trappola di rete di canapa a maglia di forma conica
4 E. Gambini in S.Scarpocchi Diario di Bordo Artegraf Città di Castello 2006 p XV
5 G. Radi L’Isola dei buoni Pescatori e il Parroco don Ottavio Posta Comune di Tuoro 2008
6 E. Gambini in Scarpocchi p XV
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